Mete

Le mete educative

La scuola concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e ad assicurare una effettiva uguaglianza delle opportunità educative (D.L. 59/2004).

Per ogni bambino o bambina, la scuola dell'infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza.

Sviluppare l'identità significa imparare a stare bene a sentirsi sicuri nell'affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme d'identità: figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente ad una comunità.

Sviluppare l'autonomia comporta l'acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e sapere chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili.

Sviluppare la competenza significa imparare a riflettere sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e l'esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando, e rappresentando fatti significativi; sviluppare l'attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati.

Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l'espressione del proprio pensiero, l'attenzione al punto di vista, dell'altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.

Tali finalità sono raggiungibili attraverso i 5 "campi di esperienza".
Così esplicitati:
- Il sé e l'altro: Le grandi domande il senso morale, il vivere insieme
- Il corpo i movimento: Identità autonomia salute
- Linguaggi, creatività, espressione: Gestualità, arte, musica, multimedialità
- I discorsi e le parole: Comunicazione, lingua, cultura
- La conoscenza del mondo: Ordine, misura, spazio, tempo natura

Per ogni campo di esperienza vengono individuati "TRAGUARDI per lo SVILUPPO della COMPETENZA", che rappresentano riferimenti per le insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale dell'alunno.

Relativamente all'insegnamento di religione cattolica (c. m. n°45 del 22 aprile 2008)

Il sé e l'altro
Scopre nel Vangelo la persona e l'insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel Suo nome, per iniziare e maturare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali.

Il corpo in movimento
Eesprimere con il corpo la propria esperienza religiosa per cominciare a manifestare adeguatamente con i gesti la propria interiorità, emozioni ed immaginazione

Linguaggio, creatività, espressione
Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi della vita dei cristiani (feste, preghiere, canti, spazi, arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

I discorsi e le parole
Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

La conoscenza del mondo
Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.